L’utilizzo delle porte a scomparsa non è legato esclusivamente alla mancanza di spazio. Lo dimostra questo progetto. Una realizzazione che ha visto come protagonista una porta a scomparsa in vetro ad anta doppia in cristallo zigrinato.
Questa è la storia di un’abitazione concepita da Matteo, ingegnere civile che passa la maggior parte del tempo all’estero. Questa diventerà la sua casa quando rientrerà in Italia insieme alla famiglia. La costruzione, una villetta unifamiliare, sorge sul pendio di una dolce collina nei pressi di Gavi, Alessandria. L’area era un tempo dedicata alla coltivazione della vite e oggi abbandonata ad arbusti e si affaccia sulla valle del torrente Lemme.
La casa è una nuova abitazione nata all’interno di un progetto di lottizzazione che prevedeva tre costruzioni, due completate e una ancora in corso di opera. Nasce per accontentare le esigenze di una famiglia giovane, ma la sua realizzazione non è stata semplice: seguita sul posto da Carlo, papà di Matteo che risiede ad Ankara in Turchia. Carlo De Benedetti si è quindi fatto carico di seguire tutti i lavori e ha ammesso che la realizzazione non è stata per niente semplice e ha richiesto un continuo confronto su ogni problematica che si veniva creando. Ogni scelta è stata frutto di discussioni e confronti resi difficili dalla lontananza. Oggi Matteo, la moglie e i due figli possono godere della casa quando vengono in vacanza in Italia, in attesa di rientrare un giorno, e piano piano aggiungono qualche parte di arredamento o la sistemazione di qualche zona esterna.
Armonicamente inserita nel bel paesaggio collinare, la casa nasce volendo essere una struttura sviluppata in orizzontale piuttosto che in altezza. In realtà poi i livelli sono diventati molti. Si parte con la zona garage, lavanderia, bagno e tavernetta al piano terra per salire con una scala elicoidale al piano della zona giorno (cucina, salone e grande terrazzo coperto) e zona notte (rialzato di soli tre gradini con tre camere da letto e un bagno). La scala elicoidale prosegue senza soluzione di continuità verso il sottotetto mansarda (con piccolo ufficio e terrazzino coperto). Il tetto di legno a vista, presenta ampi affacci da un piano all’altro.
Nell’abitazione sono state adottate tre diverse soluzioni ECLISSE: la prima, ovvero un modello per porte a scomparsa classico ECLISSE Unico per la chiusura dell’ufficio ad anta singola. La seconda per separare cucina e salone. La cucina è una naturale prosecuzione del salone e si voleva chiudere questa zona con una porta che isolasse senza dividere troppo nettamente: sono state scelte due ampie ante vetrate scorrevoli all’interno di due muretti laterali, sormontate da una grande vetrata che chiude la zona cucina arrivando fino al tetto. Il risultato è decisamente apprezzabile e di grande praticità: rumori e odori della cucina possono essere tenuti lontani da chi si rilassa o conversa nel salone e, allo stesso tempo, le due zone possono diventare un unico ampio spazio da vivere. In più, è stato scelto un controtelaio con predisposizione per i punti luce. Grazie alla speciale struttura interna di ECLISSE Syntesis Luce Estensione, gli interruttori sono a portata di mano e vicino al foro porta, un dettaglio particolarmente apprezzabile proprio nel caso di una grande apertura.
Infine la terza, nel disimpegno tra la zona giorno e la zona notte. Qui la progettazione iniziale prevedeva quattro porte affacciate su uno spazio non troppo ampio (tre camere da letto e il bagno padronale). Qui è stato deciso di rendere curva la parete del bagno che non ha comportato nessun sacrificio all’interno del bagno stesso anzi ne ha movimentato la pianta e di completarla con una soluzione per porte a scomparsa ECLISSE Circular opaca, stessa tinta del muro. In questo modo il disimpegno è diventato subito più ampio e arioso.
Abbiamo chiesto a Carlo de Benedetti, colui che ha seguito i lavori, in che modo sono state interpretate le soluzioni ECLISSE?
“Le soluzioni ECLISSE hanno risposto a precise esigenze di progettazione in modo davvero incomparabile consentendo di impreziosire ulteriormente l’aspetto della casa. Era quello che si voleva: una soluzione funzionale che risolvesse cioè dei problemi pratici, ma che abbellisse l’insieme dell’abitazione con varietà di soluzioni e di concrete realizzazioni. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto che, grazie alla validità del prodotto e all’abilità dei montatori, ci rende orgogliosi anche per le scelte non proprio banali che abbiamo compiuto”.
Un grazie particolare a Carlo De Benedetti per averci fornito la sua preziosa ed entusiasta testimonianza e per questo materiale fotografico.
TIPOLOGIA: villetta unifamiliare
PROGETTISTA: geometra Grosso Tito
LUOGO: Gavi (AL)
COMMITTENTE: Carlo De Benedetti