La parola a Fabio de Giusti, Responsabile Manutenzione ECLISSE
Da quanto esiste una squadra che si occupa della manutenzione
all’interno di ECLISSE?
Fino ad aprile 2015 la manutenzione era affidata a società esterne.
Con il progressivo aumento delle produzioni automatizzate e del parco macchine, che oggi supera le 650 unità, si è resa necessaria l’internalizzazione di questa funzione. Gli obiettivi sono ridurre il più possibile gli stop causati dai guasti, migliorare l’efficienza, ridurre le perdite derivanti da scarti o rilavorazioni.
In questi anni abbiamo investito molto in attrezzatura e software per calendarizzare la manutenzione delle macchine. Le funzioni produttive di progettazione, pianificazione della produzione, assemblaggio, controllo e trasporto dei pezzi finiti, così come la gestione del magazzino e dell’intera impresa rientrano in un’unica filosofia che vede l’intera fabbrica diventare sempre più automatica, flessibile ed integrata. Le stesse mansioni si sono evolute a seguito dell’automazione, riducendo le attività delle persone dirette alla produzione vera e propria, sviluppando le attività a monte o a valle.
Quanti siete nel reparto?
La squadra conta oggi 10 persone, due delle quali impegnate a tempo pieno nella progettazione dell’automatizzazione, sia su macchine ex novo che esistenti, come gli scarichi robotizzati, studiati per velocizzare alcuni passaggi nelle linee produttive.
La robotizzazione ci permette inoltre di elevare gli standard della sicurezza sulle linee, evitando all’operatore la movimentazione manuale dei pezzi.
Quali sono le novità?
Da qualche mese abbiamo assunto una persona altamente qualificata che interviene direttamente sull’attrezzatura impiegata a dare la forma intermedia o finale al pezzo, come lo stampaggio e il taglio. Ora possiamo agire in tempo reale, riducendo non solo i tempi di fermo macchina, ma anche quelli necessari a realizzare le modifiche del prodotto, come la nuova preforatura delle traversine nei prodotti per cartongesso. Da fine 2020 abbiamo un impianto verniciatura che ci consente di essere più autonomi nel sperimentare nuovi componenti biocompatibili: l’obiettivo è portare
quasi a zero l’impatto ambientale entro l’anno.