Cenni storici: il concetto di porta scorrevole
Lo sviluppo delle città e del mercato dei condomini ha determinato un rinnovato interesse nei confronti delle porte scorrevoli per la loro funzione salvaspazio ma anche per soddisfare le contemporanee tendenze di design.
I moderni quartieri residenziali fanno ampio uso di porte scorrevoli sia in ambienti di dimensioni ridotte (bagni, ripostigli e lavanderie) sia come soluzione di continuità a spazi ampi e luminosi. L’utilizzo degli scorrevoli risolve inoltre il problema dell’apertura e della chiusura delle tradizionali porte a battente, contribuendo a rendere un ambiente confortevole, funzionale e senza barriere.
I benefici determinati dall’installazione di porte scorrevoli hanno portato anche diverse case automobilistiche ad adottare soluzioni analoghe in alcuni modelli di auto, specialmente nelle varianti monovolume per rendere più facile l’accesso all’abitacolo.
Le porte scorrevoli non possono però definirsi un’invenzione moderna. Al contrario, la loro origine si perde nella storia greca e romana ed ad oggi è difficile da rintracciare con precisione. Nella città di Pompei è possibile osservare ancora oggi tracce di binari che testimoniano la presenza di sistemi scorrevoli già nel primo secolo d.C. Nel tempo, le porte scorrevoli sono poi diventate estremamente popolari in Gran Bretagna tra la fine del 1800 e gli inizi del ‘900, specie nei salotti delle case in stile vittoriano. Le porte si muovevano sospese dal suolo e agganciate ad un binario posto sopra, oppure seguivano una guida sul pavimento.
Parallelamente, le porte scorrevoli sono diventate di uso comune anche nell’arredamento in Oriente col nome di fusuma. Erano formate da rettangoli verticali opachi e una struttura in legno e ricoperte da cartone e carta o tessuto posizionato su entrambi i lati. Questa tipologia di porte si fan scorrere da lato a lato per ridefinire gli spazi o o fungono da portelli per gli armadi.
I fusuma possono considerarsi come una variante scorrevole esterno muro in quanto le ante scorrono su binari posti all’esterno della parete e il pannello porta viene mantenuto a vista. Questo tipo di soluzioni non prevedono l’installazione di un controtelaio all’interno della parete muraria ma sono dotati solo di un kit di scorrimento.
Il controtelaio per porta scorrevole: elementi e tipologie
L’innovazione del sistema scorrevole a scomparsa è invece un’invenzione italiana. I primissimi modelli risalgono alla fine degli anni Sessanta. I controtelai per porte scorrevoli a scomparsa hanno iniziato ad essere prodotti su larga scala da alcune aziende. ECLISSE è stata una delle prime a commercializzare e accessoriare il controtelaio per renderlo un sistema commercializzabile su larga scala.
A seconda delle zone geografiche, il controtelaio è conosciuto anche col nome di falso telaio, falso stipite, cassamatta e cassonetto. In linea generale, per controtelaio si intende qualsiasi struttura o supporto che consente il montaggio di un infisso all’interno del vano murario. La funzione principale del controtelaio è dunque quella di individuare con esattezza la zona in cui verrà posata la porta o la finestra permettendo di avere fori precisi ed allineati.
Nel caso specifico di controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, si intende una struttura metallica completa formata da una cassa interna alla parete e da un sistema di scorrimento (al cui interno scorre il binario di scorrimento). Quest’ultimo consente all’anta di scorrere all’interno del muro. La tipologia più nota di controtelai per porte scorrevoli è quella che utilizza un sistema a fissaggio sulla parte superiore.
I componenti di un controtelaio per porta a scomparsa sono:
- la cassa in lamiera
- la traversa superiore
- il montante di battuta
- i distanziatori
Ogni controtelaio per porta scorrevole ha una struttura diversa a seconda della tipologia della parete: intonaco oppure cartongesso.
Il controtelaio per porte scorrevoli per cartongesso sviluppato da ECLISSE presenta una struttura aperta mentre il controtelaio per pareti intonaco si presenta come un manto di lamiera su cui è posto una particolare rete porta intonaco che facilita la presa di questo sul controtelaio.